Enyo cavifer
Enyo cavifer | |
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Femmina | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Bombycoidea |
Famiglia | Sphingidae |
Sottofamiglia | Macroglossinae |
Tribù | Dilophonotini |
Sottotribù | Dilophonotina |
Genere | Enyo |
Specie | E. cavifer |
Nomenclatura binomiale | |
Enyo cavifer (Rotschild & Jordan, 1903) | |
Sinonimi | |
Enyo cavifer paganus |
Enyo cavifer (Rotschild & Jordan, 1903) è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Centrale e Meridionale.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Adulto
[modifica | modifica wikitesto]L'apice dell'ala anteriore è tronco in ambo i sessi, e non sinuato come in E. gorgon.
L'ala anteriore ha, in alcune parti, tonalità comprese tra il nero e il cioccolato scuro. Sull'addome si notano ampie macchie dorso-laterali lanuginose; il sesto tergite mostra un bordo bianco-grigiastro.
È una delle quattro specie di Enyo i cui maschi possiedono androconia sull'ala anteriore; in questo caso l'organo androconiale è stretto come in E. taedium. La cellula discoidale dell'ala anteriore è nerastra e più ristretta che in E. gorgon e in E. taedium taedium; m1-m2 molto corta e ricurva; m2-m3 longitudinale, non obliqua o trasversale; M2 ricurva così come M3, anche se quest'ultima solo leggermente. I due terzi basali dell'ala anteriore mostrano una colorazione grigia, tranne per un'estesa zona color cioccolato tra M3, CuA2 e la costa; essa assume la forma di una banda ricurva tra costa e tornus, all'interno della quale le venature posteriori reggono strie discontinue bianco-bluastre; la parte posteriore della suddetta banda è invece attraversata da linee scure e ondulate che dipartono posteriormente dalla macchia nera. Il margine costale presenta sottili linee bianco-bluastre in prossimità dell'apice della cellula discale; il terzo più distale dell'ala anteriore è simile alla parte mediana, fatta eccezione per una lunula grigio-pallida ben definita, compresa tra Rs4 e CuA1. Anche Rs4 ed M1 mostrano strie discontinue bianco-bluastre, e scaglie di questo colore si osservano anche lungo il margine costale; si rileva infine una cavità ovale pseudobasale, situata posteriormente a Cu1, rivestita di sparute scaglie strette e lunghe.
Nella femmina la pagina superiore dell'ala anteriore è simile a quella di E. gorgon, anche se la colorazione di fondo è più scura, e la zona nerastra, che circonda la cellula discale, appare meno estesa.
Nel genitale maschile, l'uncus e lo gnathos ricordano molto quelli di E. gorgon; tuttavia i processi laterali dell'uncus sono più corti. Le valve sono più ampie che in E. gorgon, e l'apice appare arrotondato a una visione ventrale. L'edeago rivela un breve processo apicale, orizzontale ed a sezione triangolare.
L'apertura alare è di 60–62 mm.
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Enyo cavifer ♂
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Enyo cavifer ♂ △
Larva
[modifica | modifica wikitesto]Il bruco è verde non molto brillante, con macchie brunastre sui fianchi e sulle pseudozampe; il capo è dello stesso colore del corpo, schiacciato e arrotondato. Il cornetto caudale è bruno scuro, lucido, allungato e ricurvo verso il basso.
Pupa
[modifica | modifica wikitesto]Le crisalidi si rinvengono entro bozzoli posti a scarsa profondità nel sottobosco.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola, posta all'estremità addominale. Gli adulti di entrambi i sessi sono attratti dalla luce, ma soprattutto i maschi.
Periodo di volo
[modifica | modifica wikitesto]La specie è trivoltina in Costa Rica, con adulti campionabili da maggio a giugno, da agosto a settembre e da dicembre a gennaio (fino a febbraio in Guyana francese).
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Gli adulti suggono il nettare di fiori di varie specie.
I bruchi si alimentano su foglie di membri della famiglia Vitaceae, tra cui Vitis tiliifolia Humb. & Bonpl. ex Schult, Cissus biformifolia Standl. e specie affini.
Parassitismo
[modifica | modifica wikitesto]Alcune specie di Ditteri Tachinidi del genere Belvosia Robineau-Desvoidy, 1830 attuano il parassitismo ai danni di questi bruchi, introducendovi le proprie uova; le larve che ne derivano, emergono in seguito ai danni della crisalide.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'areale di questa specie comprende il Messico, il Belize meridionale, il Guatemala, la Costa Rica, il Venezuela, la Guyana francese, il Brasile, il Perù (Junín), la Bolivia (Murillo, Rio Zongo), e la Colombia (locus typicus: Rio Dagua).
L'habitat è rappresentato da foreste tropicali e sub-tropicali.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Al momento non sono riconosciute sottospecie.
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono stati riportati tre sinonimi:
- Enyo cavifer paganus (Kernbach, 1957) - (sinonimo eterotipico)
- Epistor cavifer Rothschild & Jordan, 1903 - Novit. zool.. 9 (suppl.): 403 (key), 407 (basionimo - sinonimo omotipico)
- Thyreus maris Herrich-Schäffer, 1854 - (sinonimo eterotipico)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
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- Druce in Godman & Salvin, 1881; Godman & Salvin, 1881 - Biologia Centrali-Americana; or Contributions to the Knowledge of the Fauna of Mexico and Central America. Zoology. Lepidoptera. Heterocera Biol. centr.-amer., Lep. Heterocera 1: 1-490 3: pl. 1-101
- Kitching & Cadiou, 2000 - Hawkmoths of the World; An annotated and illustrated revisionary checklist (Lepidoptera: Sphingidae). 256 pp.; Comstock Publishing Associates - Ithaca; ISBN 978-0-8014-3734-2
- (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
- Landman Wijbren, 2001 - The Complete Encyclopedia of Moths. 272 pp.; Grange Books; ISBN 1-84013-409-7
- Lewis, H.L., 1974 - Butterflies of the World; ISBN 0-245-52097-X
- Opler Paul, Pavulaan Harry, Stanford Ray, Pogue Michael - Butterflies and Moths of North America; Mountain Prairie Information Node
- Opler & Warren, 2003 - Butterflies of North America. 2. Scientific Names List for Butterfly Species of North America, north of Mexico.
- Rothschild & Jordan, 1903 - A revision of the Lepidopterous family Sphingidae Novit. Zool. 9 (Suppl.) : 1-813 815-972, pl. 1-67
- (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
- (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
- Tuttle James P., 2007 - The Hawkmoths of North America, A Natural History Study of the Sphingidae of the United States and Canada. The Wedge Entomological Research Foundation, Washington DC; ISBN 978-0-9796633-0-7.
- Walker, 1856 - List of the Specimens of Lepidopterous Insects in the Collection of the British Museum List Spec. Lepid. Insects Colln Br. Mus. 8: 1-271 (1856)
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enyo cavifer
- Wikispecies contiene informazioni su Enyo cavifer
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) CATE Creating a Taxonomic eScience, su cate-sphingidae.org. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2012).
- (EN) Funet.fi, su ftp.ipv6.funet.fi. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- (EN) ITIS Catalogue of Life 2011, su catalogueoflife.org. URL consultato l'8 maggio 2011.
- (EN) Lepidoptera Barcode of Life, su lepbarcoding.org. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- (EN) National History Museum [collegamento interrotto], su nhm.ac.uk. URL consultato l'8 maggio 2011.
- (EN) Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2012).
- (EN) Tree of Life Web Project, su tolweb.org. URL consultato l'8 maggio 2011.